Di padre Giambattista Nicolato. Oggi è domenica 24 settembre. In cittá del Messico, come Giuseppini abbiamo 3 comunità: la parrocchia di san Jorge mártir, vicino all’aeroporto, la casa di formazione dei nostri seminaristi, al sud della cittá, e la parrocchia di santa Teresita, nella periferia sud della metropoli, la piú colpita delle nostre comunitá dai terremoti del 7, 19 e 22 settembre.
La cittá è particolarmente triste in questi giorni: non c´è la consueta allegría rumorosa di tanta gente che transita per il centro, nei quartieri storici; molta gente è raggruppata con le centinaia di volontari e soccorritori nei luoghi piu disastrati della cittá, soprattuto al centro e sud della capitale; le parrocchie e le chiese sono piene piú del solito per le messe dominicali. Dove la chiesa è pericolante o addirittura squarata, la gente celebra la sua fede negli spazi lasciati liberi dalle macerie. La basilica della Madonna di Guadalupe, vicina alla nostra parrocchia di san Jorge, è colma di fedeli, come nelle piú grandi feste, ma non con la stessa gioia; comunque nella tristezza di tanto disastro, si respira una fede forte, una speranza che si aggrappa al profondo senso religioso della vita che ha la nostra gente in Messico.
È particolarmente commovente la voglia di rialzarsi delle nostre comunitá! La preghiera è piena di fiducia e di speranza; la fede, pur con le domande sui perché dell’accaduto, si alza a Dio con un senso profondo della Provvidenza e sul mistero della storia. Riecheggia nei discorsi la frase della parola di Dios di oggi: “Le vostre vie non sono le mie vie e i miei pensieri non sono uguali ai vostri pensieri”, e uno dei nostri giovani ripeteva: “Il Signore ci prova nella fede; dal terremoto usciremo piú forti, piú solidali e piú umani”.
Per farvi partecipi delle nostre situazioni vi comunichiamo:
*. Le strutture delle nostre comunitá giuseppine non hanno avuto danni gravi, sia nelle parrocchie come nelle due case di formazione. La piú colpita dal terremoto, nel nostro territorio affidato ai giuseppini, è la parrocchia di santa Teresita, dove le case sono fragili, molte fatte di mattoni di argilla, e molte famiglie stanno senza casa.
*. Le nostre comunitá si sono subito mosse per aiutare le famiglie: ci siamo uniti a tanti altri per creare centri di raccolta di cose di prima necessità e accoglienza per alcune famiglie e per i ragazzi disagiati.
La nostra preoccupazione più forte è per quando passi questo momento di emergenza e si tratterà di aiutare a ricostruire la vita normale, il lavoro, l’educazione di tanti ragazzi che non saranno più nel centro dei riflettori. Facciamo cordialmente un appello a tutti i nostri amici, vicini alla nostra congregazione, perché si uniscono a noi per poter appoggiare il lavoro di ricostruzione di queste vite vicino a noi.