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Di Marco De Magistris
Tranquilli, non abbiamo vinto nessun mondiale, né di calcio né di altri sport! Mondial è il nome di un quartiere a tre chilometri dalla bella cittadina di Lugoj, in Romania, poco distante dalla ricca città industriale di Timisoara.
Questo quartiere, sorto quaranta anni fa intorno ad una fabbrica di mattoni, è composto da lunghe costruzioni destinate ad accogliere gli operai. Attualmente, in questi caseggiati (una decina) vivono centinaia di famiglie ammassate in miseri appartamenti di due camere, posti a livello del terreno. Sono famiglie poverissime sia Romene che di etnia Rom.
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1400 persone circa, di cui 400 bambini e ragazzi, una sola strada asfaltata, niente condutture fognarie, niente rete idrica (una sola fontana di acqua potabile), niente rete del gas. I trasporti pubblici passano di rado (la polizia non passa proprio), un solo piccolo negozio di alimentari. Questo è il quartiere “Mondial”, dove i bambini giocano tra fango e spazzatura, dove vi sono case senza vetri alle finestre (e a – 10° in inverno è dura), dove la dispersione scolastica raggiunge livelli da terzo mondo, dove vive la legge del Far West pur essendo in Europa.
Qui presta servizio una comunità di suore della congregazione di “Santa Antida”, le quali, grazie alla collaborazione con la Chiesa Greco Cattolica, hanno istituito da diversi anni un centro diurno per i ragazzi del quartiere, che li aiuta nella scuola e fa passare loro ore serene nel tempo libero, con attività ludiche e campi tipo estivi. Da tempo le sorelle erano alla ricerca di fondi per far fronte alle spese di una attività che ruota, economicamente, intorno alla generosità di italiani e romeni, ma che è sempre più difficile sostenere.
Così, la fondazione Tedesca Renovabis (che ha finanziato un progetto per noi a Popesti, attualmente in corso), apprezzando il nostro lavoro e la nostra serietà, ci ha chiesto di dare una mano alle suore nella realizzazione di un progetto. Abbiamo passato quattro giorni a Lugoj, e dopo aver visto non abbiamo potuto restare indifferenti. Così, lo Staff della FISEM - Fondazione Giuseppina a Sostegno dell’Educazione e del Lavoro -, si è messo al lavoro ed ha scritto integralmente il progetto che ha passato la selezione! I 76 mila euro vinti serviranno a comprare un pulmino per permettere ai bimbi piccoli di andare all’asilo in città; a creara una saletta informatica a favore dei ragazzi del centro diurno e dei giovani del quartiere; ad acquistare materiale didattico e ludico; a coprire parte del costo per il personale.
Una grande soddisfazione per noi della FISEM, che di tutto cuore ed in modo gratuito abbiamo fatto il possibile per venire incontro a questa gente ed a questi ragazzi. Un progetto ideato ispirandoci al nostro carisma giuseppino, un pezzettino di carisma che si espande ora a 500 km da Popesti e Roman per quei piccoli che, noi come il Murialdo, vogliamo veder crescere nel miglior modo possibile!