Dal mese di marzo, l’ENGIM internazionale, attraverso il suo ufficio di Torino, coordina in Guinea Bissau, in partnership con l’ONG Mani Tese (che è il capofila), il progetto dal titolo “O prisionero - um homi nobo”. L’intervento, finanziato dall’Unione Europea, si pone come obiettivo quello di promuovere e garantire ai detenuti del Paese africano condizioni di vita che non pregiudichino il rispetto dei loro diritti fondamentali, in linea conla Dichiarazione Universaledei Diritti dell’Uomo. Prevede, dunque, un insieme di azioni che vanno dalla tutela legale all’assistenza sanitaria, dall’alfabetizzazione alla formazione professionale, con la realizzazione di un grande orto e di un laboratorio per la formazione nel campo della carpenteria.
Martedì 5 giugno, "La Stampa" di Torino ha dedicato un’intera pagina al reportage sulla tragica situazione del sistema carcerario della Guinea Bissau, ed ha citato nell’articolo proprio quanto le due ONG italiane stanno realizzando all’interno degli Istituti di pena.
Il giornalista Tomaso Clavarino è stato ospite nella missione dei Giuseppini del Murialdo a Bissau, ed accompagnato nella conoscenza del paese da Fabio Iannuzzelli (nostro stagista in loco per un anno ed ora capo progetto per Mani Tese) e da Matteo Ghiglione, Responsabile dei progetti ENGIM in Guinea Bissau, che vive ormai da due anni nell’ex colonia portoghese.
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