Cari amici, Buon Natale
Quest’anno l’ENGIM ONG gli auguri vuole farveli di persona, con questa breve lettera natalizia.
Tante volte avevamo pensato di condividere un pensiero, una gioia, un dolore che l’avvicinarsi del Natale faceva sorgere in noi, ma la fretta, il lavoro, e qualche volta la stanchezza ci avevano fatto desistere. Questa volta no! No perché oggi come non mai il Natale, per tutti noi che lavoriamo nell’ONG dei Giuseppini del Murialdo, assume un valore particolare.
Cari amici, Buon Natale
Quest’anno l’ENGIM ONG gli auguri vuole farveli di persona, con questa breve lettera natalizia.
Tante volte avevamo pensato di condividere un pensiero, una gioia, un dolore che l’avvicinarsi del Natale faceva sorgere in noi, ma la fretta, il lavoro, e qualche volta la stanchezza ci avevano fatto desistere. Questa volta no! No perché oggi come non mai il Natale, per tutti noi che lavoriamo nell’ONG dei Giuseppini del Murialdo, assume un valore particolare.
Lontani da ogni retorica, sappiamo tutti che il Natale è lontano dall’essere la festa consumistica che vivono i più, e che non è neanche il semplice ricordo di un evento che fu. Oggi e sempre il Natale è attendere Gesù che nasce nella tante Betlemme del mondo e del nostro cuore. Attendere Gesù che cerca di nascere nelle periferie delle nostre città, dove le porte rimangono chiuse allo straniero che bussa; attendere Gesù che cerca di sbarcare a Lampedusa, per avere un posto dove crescere, lavorare, mettere su famiglia; Natale è attendere Gesù che aspetta di nascere nella cella di Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte per blasfemia e poi stuprata in Pakistan; è attendere Gesù che bussa alla porta del mio cuore e del cuore di ogni uomo, per dirci che solo in Lui c’è la vera pace e la vera gioia.
Ma per quest’anno, per tutti noi di ENGIM, la Betlemme in cui attendere la venuta del Signore è sicuramente in Sierra Leone, il Paese africano che, dopo la sanguinosa guerra civile degli anni 90, sta conoscendo un altro terribile dramma, l’epidemia di Ebola. In Sierra Leone, e specialmente nelle città in cui lavorano i missionari giuseppini e la nostra organizzazione, e cioè Freetown, Lunsar, Makeni, “Giuseppe e Maria” sono i malati che bussano negli ospedali per essere curati, sono i bambini rimasti orfani che cercano un posto dove andare, sono gli uomini e donne che bussano ad ogni porta per trovare da mangiare e di che vivere.
Dall’inizio dell’epidemia, l’ENGIM ha già fatto molte cose, ha inviato 1600 Kg di materiale sanitario; sta realizzando un progetto con il Ministero degli Esteri per sostenere gli ospedali di Lunsar e Makeni; sta lavorando per la prevenzione e la sensibilizzazione della popolazione e sta distribuendo aiuti alimentari alle famiglie in quarantena. Ma tanto altro rimane, e rimarrà, da fare. Nei prossimi mesi intendiamo riaprire in sicurezza l’ospedale St. John of God di Lunsar, per garantire la necessaria assistenza medica alla popolazione, oggi incapace di far fronte alle molte emergenze sanitarie (malaria, parti cesarei, infezioni respiratorie, traumi da incidenti), che colpiscono gli abitanti tanto quanto il virus ebola. E intendiamo interrompere la catena di trasmissione del virus, attraverso il rafforzamento delle capacità di risposta sanitaria sul territorio da parte delle cliniche e degli Health Centres del distretto di Port Loko.
Per raggiungere questi obiettivi abbiamo bisogno anche del tuo aiuto. Conosciamo il momento storico e sappiamo che le emergenze sono tante, ma se ci conosci sai che nulla sarà sprecato.
Per aiuti: C.C. Banca Popolare di Sondrio. IBAN IT 78 E 05696 03217 000003166 X92