Di Anna Galante. Ultimo mese di questo anno, il 2014. Anno pieno di cose belle, di crescita, di esperienza, di sensazioni ed emozioni. Questo mese è stato un mese, forse più di altri, significativo dal punto di vista di obiettivi prefissati e raggiunti nel migliore dei modi. A questo riguardo, sabato 20 dicembre, io e Sara, con i ragazzi dell’oratorio, abbiamo organizzato una piccola recita per Natale.
Recita che ha avuto la partecipazione e l’apprezzamento di un bel po’ di persone, presenti in oratorio in quel momento, ma anche da altre che, tramite Facebook, sono state rese partecipi.
E’ grazie a questo bel traguardo raggiunto che, io e Sara, abbiamo in progetto di farne un’altra in occasione del Carnevale, sperando che anche quest’ altra recita abbia il buon esito della precedente.
Altro traguardo raggiunto (questa volta non in prima persona), è stata la buona riuscita della tanto attesa e organizzata “Festa della tolleranza”, tenutasi il 10 Dicembre. Festa bellissima e che io definirei piena di colori. Bianco, giallo, arancione, celeste, viola e fucsia i colori dei nastri che sventolavano quel giorno nel campo dell’oratorio e vicino la scuola insieme a varie bandiere.
Giornata in cui ha visto protagonista anche il tema del “Dono”, in particolare quello del donare il sangue. Dono molto bello e pieno di amore e altruismo. Dono rappresentato non attraverso la donazione, ma attraverso una lunga fiaccolata che è prtatita dal centro di Fier fino al “Qendra Sociale Murialdo”, e che ha visto la partecipazione di circa 200 studenti provenienti dai vari Ginnasi della città.
Sono felice per aver partecipato ed esserne stata parte, di questi bei momenti davvero importanti per il Qendra Sociale Murialdo. Ormai mancano circa due mesi alla fine di questa bellissima esperienza e vorrei scrivere tante cose, perché ogni singolo momento porta in sé un messaggio, un insegnamento o semplicemente uno sprazzo di ilarità, che non fa mai male. Vorrei riuscire a rendere davvero l’idea, a chi può ascoltarmi, di tutto ciò che ho avvertito dentro di me. Ma, in fondo, esternare tutto con le parole non è possibile o semplicemente non è necessario.
Perché io credo che ognuno di noi debba guardarsi intorno, chiedersi cosa può fare per essere migliore, chiedersi chi sarebbe più felice anche solo per un nostro gesto. E poi guardarsi dentro. Quando qualcosa di bello viene fatto, si avverte, ne percepisci le sfumature, l’odore. Lo puoi spiegare, ma il miglior consiglio che si possa dare ad una persona che vuole capire davvero cosa si prova, capire come quello che può sembrare un banale anno di servizio sia così intenso e rilevante, è dirgli di farlo, di vivere un’esperienza, di aiutare l’altro, ma di farlo soltanto con il cuore. Perché alla fine l’emozione più vera la senti se credi davvero in quello che stai facendo. Io mi sento qualcosa di più adesso, mi sento più grande, mi sento cambiata. E forse non so neanch’io perché. E’ stato tutto così naturale e spontaneo, non credo di aver fatto qualcosa di speciale, ho solo seguito questo cuore e la mia voglia di impegnarmi in quello che faccio, sempre.
E tutto il male che vedi intorno, nella sofferenza, nella cattiveria che purtroppo c’è ancora nel mondo, svanisce. In un istante. Non c’è più spazio per tutto ciò in quello che fai quando ami, quando “doni” una parte di te, quando vuoi creare solo il bene. C’è spazio solo per l’amore. Credetemi, fortunatamente non è un’utopia. C’è solo l’amore. E l’amore non ci lascerà mai soli.